giovedì 20 giugno 2013

"Lucciole" ...

La casa era in mezzo agli alberi, un po' fatiscente ma grande, c'era anche l'elettricità, intorno solo campagna e la "fattoria degli animali" come la chiamavo io, ancora bimba e piena di sogni. Il viale che portava alla strada principale era lastricato di ciottoli e l'erba spuntava dappertutto.
Aspettavo la sera, mio padre ed i miei fratelli arrivavano dopo giornate di duro lavoro e portavano i soldi per la spesa, me ne davano una parte ed io correvo dal salumiere per comprare qualcosa da mangiare.
Ma era già scesa la notte.
Il viale era una musica di versi,  non c'era luce, ma tantissime lucciole. Seguivo la loro scia luminosa e cercavo di contarle, era affascinante, mi piacevano un sacco, mi perdevo in quella campagna quasi oscura, ma non avevo paura, infine dopo aver annusato odori e rumori arrivavo alla bottega che era chiusa. Allora chiamavo don Mimì che abitava sopra il negozio e a seconda dei soldi che avevo compravo i viveri. A volte era solo pane e mortadella, altre, cose più gustose e l'immancabile mozzarella di bufala.
Ritornavo a casa quasi correndo e la mamma aveva già messo in tavola la pasta, un rito, come il caffè, lei la cucinava in tutti i modi ed aveva pochi ingredienti ma tanta fantasia. Mi ricordo che andavo alle elementari, forse in seconda, ma anche la scuola era lontano da casa, mi aiutò la voglia di apprendere, la curiosità di legger di tutto e così diventai la "maestra" dei ragazzini più piccoli che abitavano in aperta campagna e non amavano stare sui libri. Il "padrone" della fattoria ricambiava il favore regalandomi cesti di frutta, uova freschissime, latte appena munto e così divenni un piccolo sostegno per la mia famiglia sgangherata:-)
Ricordo con particolare nostalgia le mie escursioni sugli alberi, e l'amore per gli animali, imparai anche a mungere le mucche e vidi nascere tanti piccoli animali e fu bello! Anche adesso che è passata un'intera vita quando vedo una lucciola ai giardini dico ai bambini di non toccarla, di soffiare piano perchè voli libera e faccia luce a chi ne è privo.

25 commenti:

Daniel ha detto...

Cara amica mia, che bella questa reminescenza che regali proprio all'inizio di questa estate.. grazie.. Proprio qualche sera fa notavo che ho il giardino pieno di lucciole.. bellissime.. magiche .. sacre.. ti abbraccio d

Rosaria ha detto...

Carissima riri, ho letto e mi sono commossa, per come sei riuscita a scrivere un tuo ricordo dell'infanzia, che è poesia.
Sei stata una bambina in gamba, alla tua età hai saputo portare a casa un grande contributo, oltre che aiutavi ragazzi che non amavano tanto studiare. Brava Brava Bravissima!
Pane e mortadella,quanti ricordi a quelli della nostra età ha lasciato Volendo fare un paragone.. la nostra mortadella, è come la nutella di oggi.
Le lucciole, piccolissime stelline, con la loro luce mettevano tanta gioia..peccato che non si vedono più tante come prima, almeno qui da noi.
Grazie rirì, per la condivisione, di tanta bellezza!

Ti abbraccio.



il monticiano ha detto...

Hai parlato di uno scorcio della tua vita che pur modesta se non meno ha fatto sì di rendere la tua persona quella che sei, splendida donna, moglie, mamma e nonna.
Un caro saluto,
aldo.

Luca and Sabrina ha detto...

Ci hai fatto commuovere!
Ti vogliamo bene
Sabrina&Luca

nucci massimo ha detto...

Ammesso che fra 50 anni i blog esistano ancora
che cavolo scriveranno i ragazzini di oggi?

Caterina ha detto...

Ciao Riri, il tuo scritto é bellissimo, sa di vita! Sei una scrittrice eccellente. Tiri il lettore (come me) con te nel mondo della tua infanzia. E sí, sento anch'io con te una specie di nostalgia.
Baci e buona notte

Pietro Brosio ha detto...

Che piacevole lettura, bei ricordi descritti molto bene!
Buon venerdì

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Ottimo racconto di bei ricordi.
Serena giornata.

Nella Crosiglia ha detto...

Anche le lucciole ci stanno abbandonado Riri cara, queste piccole lanterne che accompagnavano sempre il nostro cammino nel buio della sera.
Ora ne conto solo pochissime...
E' per queso che ho perso la strada?
Suggestivo racconto...++++++++

Kylie ha detto...

Bellissimo questo racconto d'infanzia.

Bacio

nina ha detto...

Rirì, hai ricreato il mondo incantato della tua infanzia, sicuramente dura ma piena di magia e illuminata dal magico scintillio delle lucciole. Ricordi molto belli che fanno percepire, attraverso le tue parole, quel cuore forte e generoso che batteva nel tuo petto di bambina e che oggi induce in chi ti legge un moto di simpatia e affetto.
Brava! Ogni tanto vedo qualche lucciola nel mio giardino (quest'anno pochissime per il brutto tempo)d'ora in poi mi faranno pensare a te.
Ciao, un abbraccio.

L'angolo di raffaella ha detto...

Bellissimo!!!
Un abbraccio

Uomo ha detto...

Non sono solo un ricordo ma parte di una dimensione diversa e parallela da cui sfuggono nel momento in cui possiamo scorgerle schizzare morbidamente nei pressi di quei cespugli seminascosti che improvvisamente si illuminano come le luminarie natalizie solo più calde e motivate in un movimento necessario e non ritmico. Non mi sembrava vero infatti quando fra colline beneventane alcuni anni fa mentre andavo a trascorrere qualche giorno in casa di chi sarebbe di li a poco diventato mio cognato, intravidi quel pezzo di cielo stellato che di diverso aveva un movimento innaturale delle stelle che lo componevano e fu la prima volta che ero presente all'osservazione di un tale spettacolo perché prima di quel momento ne avevo soltanto sentito parlare, la città non offre simili scenari. Ma ancora oggi provo quell'emozione di allora senza che si sia appannata nel tempo, di quando rimasi meravigliato vedendo per la prima ed unica volta uno stralcio di cielo qui sulla terra.

Buon fine settimana

Uomo

Luigina ha detto...

Uno dei tuoi più bei post che abbia letto, che ancora una volta racconta le radici della tua sensibilità e risveglia ricordi positivi anche della mia infanzia, difficile come la tua, ma tutto sommato felice per le cose che valgono davvero e aiutano a vivere

Ambra ha detto...

Ricordi bellissimi che sembrano appartenere ad una dimensione di vita che non c'è più.
Meno male che oltre all'intelligenza, disponiamo della memoria che ci fa rivivere e ritornare ad epoche che non esistono più.

Pupottina ha detto...

che bel ricordo, farcito anche del sapore della mozzarella di bufala! wow! quanto mi piace!!!
un insegnamento dolce e tenero quello che dai ai bambini quando vedete una lucciola ^____^

Caterina ha detto...

Buona domenica serenissima cara amica!

Nou ha detto...

Bellissimo racconto. Avevamo un negozio di alimentari nel Delta del Po e c'era Giovanni che arrivava a comprare un etto di mortadella e un etto di formaggio olandese (era quello che costava di meno) poco prima della che chiudrssimo. Quanti ricordi...
un abbraccio e grazie per aver scritto una così bella pagina
nou

Costantino ha detto...

Ricordi, rimpianti, o forse non più che nostalgia.Anch'io, quando a giugno vedo una lucciola,ripercorro a ritroso il cammino degli anni e mi ritrovo sul margine di un prato di fieno e di margherite selvatiche colorate di bianco.

Giancarlo ha detto...

Una felice giornata a Te...ciao

Uomo ha detto...

grazie per il tuo saluto e auguro anche a te un pò di serenità ed una calda estate che quest'anno sembra distratta.

un abraccio

Uomo

Pupottina ha detto...

ciao Riri
passo a salutarti. parto per una settimana. mi concedo un po' di vacanza. un abbraccio e a presto

Caterina ha detto...

Ciao cara, come va? Io questo pomeriggio ero in grande lavoro. Ho preparato marmellata di albicocco :)nel giardino. Peró avevo meno vasi del dovuto cosí domani continueró quest'attivitá :(. C'é ancora gelato a Torino?:)Baci e buona nuova settimana

chicchina ha detto...

Da quanto non vedo una lucciola!!
Mi incantavo a guardarle e non mi spiegavo il perchè di quelle tremule lucine.
Quanta storia e quanta vita nei nostri ricordi. un abbraccio,Riri.

Marina Filgueira ha detto...

¡Hola Riri!!!

Que recuerdos tan hermosos eh!!! Igual me pasa a mí, siento la nostalgia y me voy machas veces al pasado.

Pero también debemos andar, como las agujas del reloj para delante, mirar hacia el futuro, haciendo pequeños o grandes proyectos, con tal de no pararnos.
Gracias, es un texto precioso.
Te dejo mi gratitud y mi estima Un abrazo y se muy feliz.