lunedì 20 giugno 2011

La figlia ribelle...2° punto

La madre no,poche frasi cortesi, un sorriso sempre triste stampato sul viso: la disfatta della sua vita, la sconfitta!
Aveva partorito undici figli, per fortuna cinque erano morti appena nati, i tempi erano duri nel dopoguerra e sempre per chi è più povero di mezzi la morte arriva prima.
Lei era passata indenne dopo il conflitto infame, somigliava ad una nobildonna e forse lo era.La figlia ribelle non sapeva niente delle sue origini,nè aveva mai visto i nonni, nemmeno una foto, come se tutto fosse stato rimosso, solo brevi accenni, voci di vicini ficcanaso. Si diceva che fosse stata cacciata dai suoi genitori per una scelta d'amore sbagliata, si mormorava provenisse da un'ottima famiglia; lei bella e tanto giovane, quando s'innamorò dell'uomo non ritenuto alla sua altezza! La figlia ascoltava quelle voci e spesso nella sua fervida fantasia di bambina,quasi adolescente, la immaginava quasi come una madonna, come un agnello sacrificale. Si chiedeva spesso chi fosse quell'uomo brutale, irascibile, nevrotico, dedito all'alcool ed alle donne, quell'individuo dall'intelligenza vivace: pittore, cuoco, ruffiano e chissà quant'altro: suo padre.
La bambina cresciuta in fretta, la ragazzina che divorava libri e musica cominciò ad odiarlo. Ogni giorno di più cresceva quell'odio terribile, voleva che morisse, nella sua mente ogni momento si augurava che non tornasse a casa, che scomparisse per sempre, perchè aveva fatto troppo male.
Lui invece si presentava sempre alla stessa ora: alle 13 ed alle otto di sera, bussava alla porta e qualcuno gli apriva...poi iniziava il rito......

26 commenti:

Elena ha detto...

Buongiorno carissima mia. Che bello risentirti. Anche qui ha diluviato un po' ieri sera e oggi sembra che ritorni il caldo affanoso, mi farebbe bene un po' di aria fresca. Un abbraccio e un altro caffe' per prendere forza.
Baci e bella giornata.

Sarah ha detto...

Mi piace.... continua :)

pulvigiu ha detto...

Bello leggere questo racconto.

Buona settimana e buona festa di San Giovanni.

Ciao da Giuseppe.

Linasolopoesie ha detto...

Riri buon giorno .
Certo che quando si maltratta un figlio . e gli fanno vivere situazioni del genere ,il figlio può arrivare a odiare i genitori. Purtroppo spesso succede che nelle mura domestiche succedono tragedie di ogni genere, oggi se ne sentono di tutti i colori .
Ci sono purtroppo dei genitori che non sanno creare un rapporto di serenità e fiducia reciproca. Sarebbe così bello volersi bene, questo perchè porterebbe da una parte i "prigionieri" e i padri e le madri ad avere più stima, fiducia e rispetto dei propri figli, delle loro ambizioni e della loro "vita"Fare i genitori è difficile, ma penso che molti genitori abbiano bisogno di una educazione a cos'è la vita, perchè si tende a condizionare quella dei propri figli, e così via di generazione in generazione.
Difatti, come si vede spesso, chi pensa con i metodi severi di educare i propri figli, spesso ottiene il contrario.Anch'io ne ho ho avute botte da mio padre ,è per questo che adesso sono una fervente sostenitrice dell'educazione non violenta e penso che nel picchiare non ci siano mezze misure e uno schiaffo solo o una sculacciata sola sia già picchiare.
Continua col racconto riri... e BUONA GIORNA ..UN BACIO LINA

Rosaria ha detto...

Riri, grazie del caffè che mi hai portato personalmente.

Odio e amore sono le due facce della stessa medaglia.
Conosco bene il peso di questa medaglia,specie quando si è bambine è insopportabile.

Il dolore fa crescere sempre in fretta ed è in questa fretta
che il fiore dell'infanzia si brucia.
Ma è anche vero che dal dolore nascono i fiori più belli e profumati, fiori annaffiati con le lacrime del dolore diventano eterni e altri semi fioriranno da loro.

Un bacione grande e continua a scrivere, anche se è solo di fantasia, è bello una storia che rispecchia tante realtà drammatiche.

Ciao e buona settimana.

il monticiano ha detto...

Possiedi una vena narrativa veramente coinvolgente.
Un caro saluto,
aldo.

Caterina ha detto...

Ciao Riri,la vita a volte é ingiusta.Mi rattrista molto la sorte della mamma che prima ha giá lottato la sua guerra ai propri genitori ma ha scelto male il suo uomo ed ora giá é in rovine, soffre in silenzio umiliata, senza speranza, senza espediente.
La figlia peró puó trarre la forza (almeno lo spero) dagli anni d'inferno ed andarsene avanti. Penso che non si arrenderá, lotterá. Nella sua anima peró rimangono vive per sempre le sensazioni dolorose.Il tuo racconto é eccellente.
Baci cara e buon pomeriggio

Luca and Sabrina ha detto...

Storie di violenze familiari, di violenze invisibili, soffocate tra le quattro mura, tenute nascoste, storie di sottomissione, storie d'altri tempi che però sono così attuali tanto da essere le tante storie anche di oggi, di mille inferni familiari, di mille altre guerre infami, di quell'ignoranza che continua a fare vittime e a farne le spese sempre gli esseri più indifesi, prima le donne e di conseguenza i bambini.
Ti lasciamo un abbraccio e siamo ancora in attesa!
Sabrina&Luca

Paola ha detto...

E continua la storia amore-odio...
D'altronde capisco la mamma che nella sua giovinezza ed inesperienza si è innamorata dell'uomo che successivamente si è dimostrato "sbagliato"... ma questo non giustifica un comportamento "silenzioso" verso i propri figli...
Ovvio che la figlia crescendo in un contesto del genere sia arrivata ad odiare suo padre e pregarne la morte...
Perbaccolina... ma attendo il seguito...
Ciao Riri dolcissima per augurarti una buona settimana ti stritolo a dovere e aggiungo uno smackkkkkkk!!!

Lara ha detto...

Concordo con Aldo, cara Riri.
Quante infanzie vengono rovinate proprio da coloro che ne dovrebbero assicurare la gioia o quanto meno la sopravvivenza...
Un dolce abbraccio, cara amica.
Lara

Pietro Brosio ha detto...

Riri, è un bellissimo racconto molto intenso, scritto veramente bene.
Un cordiale saluto, buona serata :-)

Paolo e Albero ha detto...

Io continuo a credere che c'è molto di vissuto. Forse perchè è una storia che ho visto passare sulla mia pelle.
Se ti va qui trovi la mia http://af8925.blogspot.com/2011/04/un-capestro-di-velluto-rosa.html
Buona settimana e a presto riri-sentirci.
Paolo

Luigina ha detto...

@ Dopo aver letto il commento di Rosy non mi resta da aggiungere molto,perché anche questa 2a puntata di vita vissuta ha risvegliato in me ricordi dolorosi della mia infanzia che avevo cercato di dimenticare, ma mi rendo conto Rirì che non si può anche perché quello che siamo oggi nel bene e nel male è il risultato di quelle esperienze che allora ci sono sembrate negative. Complimenti anche per il tuo modo di raccontare che contribuisce a renderle ancora più attuali

Costantino ha detto...

Una storia dei nostri tempi,sintomo di molti cambiamenti,di cui i figli,a volte,sono levittime.

Rosaria ha detto...

Stamattina sono io che porto il caffè a te.
Tra poco vado da Laura.
Ma devo tornare a casa subito, questa sera ho ospiti cugini di Gallipoli
a cena viene anche Laura con marito e nipotini.Una giornata di fuoco.
Un bacione e buona giornata.
Evviva le nonne.

chicchina ha detto...

Quando qualcuno racconta,le chiamoamo storie.Raccontate da te sono preziose.Quante storie simili ci sono passate accanto,ci hanno sfiorate,anche coinvolte qualche volta.Incomprensioni,prepotenze,debolezza,ignoranza.
.Sei coinvolgente,quando racconti,cara Riri.

Linasolopoesie ha detto...

Riri ciao.
Sono venuta da te per il solito caffè pomeridiano, e mi sono letta i commenti che ti hanno lasciato. Vedo che un po tutti hanno conosciuto il dolore ,credo che il dolore faccia crescere tanto quanto la gioia!perchè sono le situazioni a farci crescere, nei dispiaceri ma come nei piaceri!ma mi chiedo : perchè diventare mamma crescere i figli , tirare avanti una famiglia non ci fa crescere ? Ognuno fa le proprie esperienze, giuste o sbagliate che siano, e si cresce, e si divente adulti e si va avanti , sfruttando ogni occasione per imparare a vivere abbracciando le gioie e i dolori .Come battuta direi che : la gioia non ci fa tornare giovani, ma ci fa rimanere
...giovani .CIAOO LINA .

L'angolo di raffaella ha detto...

Cara Riri, aspetto il seguito.
Una foto di famiglia... drammatica e piena di sfaccettature con dolorosi conflitti che oscillano tra l'amore e l'odio nella speranza di un futuro che non emerge.

Scusmi se ti sto trascurando... sai il perchè
Un caffè, un sorriso e un bacio

Carmine ha detto...

Sulla stessa linea del precedente, un racconto triste e per certi aspetti crudele. Aspetto il seguito...

Caterina ha detto...

Ciao Riri, cosa stai facendo con questo gran caldo? Io di mattina sono a scuola poi il pomeriggio mi trova nel giardino. Poi ha casa mi aspetta una grande pulizia.
Baci, coccole e sorrisi

Pupottina ha detto...

ri-ciao riri
sono curiosa di sapere chi era alla porta... sembra una storia molto triste e difficile...

Elena ha detto...

Buongiornoooo carissima mia. Che fa, come ti senti con questo caldo addosso??? Io bene perche' sono in casa al ombra. Logico non riesco a star ferma ma devo farlo per forza oggi non mi sento tanto bene.
Un abbraccio e dolci pensieri.

Pietro Brosio ha detto...

Riri, penso anch'io che spesso la vanità implica un po' di egoismo (non viceversa, ovviamente!).
Buon giovedì sera :-)

Rosaria ha detto...

Cara Riri caffè doppio per me...
Riri, un salutone e un buongiorno da una nonna a riposo.
Ciao a vederci!

L'angolo di raffaella ha detto...

Cara Riri, qui è piena estate. Fra una settimna mia figlia parte e cerco di non pensarci E' quasi tutto pronto. Il mio pc è rotto... la tastiera non risponde ai comandi... sto usano quella virtuale. Un caffè n sorriso un bacio

Renata ha detto...

sembra u apaginetta e, invece,vi si agitano ribellioni, sentimenti forti, acredini.
Dove ci porterà, tutto questo ? Ti lascio la mia curiosità. A presto.